laboratorio affresco e visita a macchine Leonardo

Relazione su uscita didattica

ll giorno 7 febbraio io e la mia classe siamo andati in gita a Milano per vedere il museo della scienza e della tecnica e il castello sforzesco.Il nostro scopo era di fare un tour rinascimentale nel castello, mentre al museo sperimentare la tecnica dell’affresco e vedere i modellini delle macchine di Leonardo.Per fare l’affresco abbiamo partecipato ad un laboratorio e per visitare il museo abbiamo fatto delle ricerche sulle macchine di Leonardo ; poi, siccome  non avevamo la guida, abbiamo esposto le ricerche alla classe ognuno aveva una macchina da spiegare.

 

L‘uscita è stata preparata in tre lezioni ed è stata divisa in due parti, mezza giornata per il castello e mezza giornata per il museo.

 

Ci siamo ritrovati alla metropolitana e siamo partiti con la 2°F alle 7:50.

 

Arrivati lì, ci siamo divisi in due grandi gruppi, una classe andava a fare l’affresco e l’altra andava a visitare il museo.

 

Noi come prima cosa siamo andati a fare l’affresco: ci hanno consegnato delle tavolette di terra cotta che abbiamo imbevuto con l’acqua per poi stenderci sopra l’arriccio, composto da sabbia , 3 contenitori e uno di calce , che abbiamo mescolato ben bene per appunto stenderlo sopra. Poi ci hanno consegnato un’altra tavoletta per sveltire il laboratorio. Sopra quella tavoletta dovevamo rimettere l’arriccio per “ricreare” la parte dell’intonaco.

 

Infine la gentile signora che ci assisteva ci ha distribuito dei foglietti della dimensione della nostra tavoletta con sopra un particolare dell’ultima cena dove noi dovevamo mettere sul nostro prodotto e bucherellarlo con un punteruolo per ricreare il disegno sopra alla tavola. Ci hanno distribuito poi delle polveri da miscelare con l’acqua per colorare il nostro affresco.

 

La signora però ci ha detto che Leonardo ha modificato la tecnica dell’affresco perché al posto dell’intonaco ha usato uova e colla perché così poteva ritoccarlo.

 

Finito questo laboratorio toccava a noi fare la visita al museo, le macchine che abbiamo visitato sono queste:

 

-vite aerea : tirando la fune rapidamente l’asse della vite comincia a ruotare, sollevandola. In realtà Leonardo non riuscì a far alzare nell’aria la vite aerea che aveva fabbricato con canne, legno, tela e filo di ferro.

 

-barca a pale: per aumentare la forza dei vogatori, Leonardo prevede ruote dentate e ingranaggi, moltiplicando così i giri delle pale. Secondo i suoi calcoli l'imbarcazione avrebbe potuto raggiungere una velocità molto elevata.

 

Ponte girevole a incastro e a cavalletti: spesso con funzione militare. Questi ponti dovevano essere edificabili con materiale facilmente reperibile e trasportabile. Questo ponte poteva essere costruito con barche o botti e, mediante l'uso di un apposito argano mosso da terra, poteva essere alloggiato in una nicchia ricavata nell'argine di un fiume. Era un sistema pensato per fiumi con acque tranquille.

 

Aerei: Nel Padiglione Aeronavale sono esposti undici velivoli. Tra questi il primo caccia italiano Macchi Nieuport Ni10 (1915), il Macchi 205V perfettamente restaurato con livrea originale degli anni '40 e il Vampire MK52, primo caccia a reazione dell'Aeronautica Militare Italiana.

 

Treni:L'esposizione presenta cento anni di evoluzione del trasporto su rotaia a partire dalla seconda metà dell'800. Nel Padiglione Ferroviario sono esposti alcuni mezzi della storia del trasporto pubblico lombardo: un tram a cavalli (1885), Gamba de Legn (1909) che collegava Milano con Trezzo d'Adda e uno dei primi convogli delle Ferrovie Nord Milano.

 

Sottomarino Toti: Varato nel 1967, il sottomarino Enrico Toti è stato il primo che la cantieristica italiana ha potuto costruire dopo la Seconda Guerra Mondiale. In trent'anni di servizio nel Mar Mediterraneo, ha percorso 137.000 miglia.

 

Poi c’è stato il pranzo, con la semina di pop corn da parte di Davide , che risate! Abbiamo fatto alcune foto per ricordarci cosa abbiamo provato ridendo durante la il pranzo.

 

Ci siamo trasferiti al castello sotto l’acqua, siamo arrivati zuppi e abbiamo incontrato la guida che ci ha spiegato che il castello era stato dominato dai Visconti che erano successi agli Sforza.

 

Nella visita alle merlate abbiamo visto anche le feritoie da dove si buttavano i prigionieri  e poi i buchi da dove sparavo. Dall’alto  si vedeva anche il Duomo e la torre più bella, secondo me, del castello.

 

Abbiamo visto il passaggio segreto, da dove gli abitanti del castello scappavano dagli attacchi di altri popoli. Non abbiamo visitato i sotterranei perchè pioveva e l’acqua ci sarebbe arrivata alle ginocchia, per fortuna perché io soffro un po’ di claustrofobia.

 

Poi siamo entrati nel museo del castello, abbiamo visto la pietà Rondanini di Michelangelo, che non tutti apprezzano perché secondo loro non è finita, ma per molti studi di storici famosi non finirla è stata una scelta.

 

Abbiamo anche osservato  il Gonfalone di Milano , che è un grande arazzo raffigurante molti simboli di Milano, conservato nella stanza degli arazzi.

 

Siamo quindi rientrati a casa in metropolitana.

 

Secondo me questa uscita didattica è stata utile perchè abbiamo raggiunto gli obbiettivi. Un mio suggerimento è che più di due persone devono spiegare le macchine in modo da approfondirle di più e capirle meglio. Mi  è anche piaciuta perché era interessante e potevamo vedere dal vivo quello che prima abbiamo conosciuto in immagini.

Elisa Amadori

 

foto al laboratorio affresco del museo della scienza e della tecnica