testi 1^B ispirati al libro " Per questo mi chiamo Giovanni"

io sono Bum

Mi presento, io sono Bum. Sono un peluche, una scimmietta per precisione, molto carina e particolare; infatti io sono diversa da tutti gli altri peluche perché ho le zampine bruciacchiate. Starete pensando che bum è un nome strano ma non sapete il perché di questo nome. Tutto ha inizio da una scatola, una semplice e vuota scatola. Io essendo un giocattolo da bambini sono stato fabbricato da una macchina apposita e poi portato in vari negozi dove lì ogni giorno passano un sacco di ragazzi che mi guardano con occhi stupiti e supplicano i genitori di comprarmi. Fortunatamente non sono stato mai acquistato e devo ammettere che questo mi dispiace abbastanza . Io infatti non ho mai avuto una famiglia e sono sempre stato trattato come un cane; infatti quasi sempre i proprietari dei negozi quando ci sistemano sugli scaffali hanno sempre dei modi arroganti trattandoci come spazzatura. Ecco perché desideravo essere comprato da qualche ragazzino che mi rispettasse e mi volesse bene. Devo ammettere che stare ogni giorno seduto su quello scaffale era veramente noioso e per far passare il tempo quando chiudeva il negozio, parlavo un po' con gli altri giocattoli. Dopo qualche giorno il negozio dovette chiudere e noi come il solito trasferiti in un altro. Ci misero in grossi scatoloni tutti attaccati che quasi mi mancava il respiro Arrivati nel nuovo negozio aprirono il mio scatolone e una luce abbagliante mi accecò; era veramente bello e il padrone mi dava l'impressione di una persona buona e calma e questo mi rallegrò molto. Fui messo sul mio nuovo scaffale insieme agli altri peluche. La mia vita andava avanti normalmente e mi piaceva un sacco: a volte infatti il padrone si fermava davanti a me e mi faceva l'occhiolino. Sua moglie era incinta e ogni tanto passava di lì per salutarlo. Un giorno mentre il mio padrone stava sistemando il negozio per chiuderlo mi ricordo che ricevette una telefonata dalla moglie. Diventò pallido e di corsa si avventurò fuori dal negozio urlando che stava per nascere suo figlio. Era molto felice e anch'io lo ero molto per lui, così presero la macchina e andarono all'ospedale. Non vedevo l'ora che tornasse; ero veramente curioso di vedere il suo bimbo. Quello stesso giorno però moltissime persone erano tristi e preoccupate, girava voce che fosse morto un certo Giovanni Falcone per mano della mafia che lui stava combattendo. Non sapevo cosa fosse la mafia ma sentivo spesso il padrone parlare di questo Giovanni; diceva che era una bravissima persona che combatteva per proteggere la sua città ma anche l'intera nazione dalla mafia. Mi dispiacque un sacco per lui anche se non lo conoscevo; dicevano che fosse morto per colpa di una bomba che aveva fatto saltare l'intera collina. Avevo paura che anche il mio padrone e sua moglie fossero morti nell'attentato ma per fortuna qualche giorno dopo lo vidi entrare nel negozio con quel pargoletto in mano che mi riempì di una felicità immensa. Passò qualche anno e ormai giovanni ( così lo avevano chiamato) era un bimbo.

 

Un giorno vidi entrare dalla porta degli strani tipi molto loschi che mi fecero venire i brividi!! Non era la prima volta che li vedevo e ogni volta che entravano dicevano al papà di Giovanni se era pronta la bambola e lui gliela dava subito; la cosa strana era che non era una bambola o un peluche ma un sacchettino giallo. Ogni volta che entravano il padrone si rattristiva e questo mi faceva veramente stare male tanto che avrai voluto tirare a quei due un forte pugno; ma cosa potevo fare io? Sono solamente un normale peluche e se mi fossi messo sulla loro strada avrei fatto una brutta fine. Tornarono anche il giorno dopo e gli chiesero la stessa cosa ma questa volta il mio padrone non era per niente spaventato e disse loro:” qui non si vendono più bambole!” io mi guardai intorno e non riuscii a capire il motivo di quella frase; intorno a me infatti c'erano un sacco di bambole nonostante questo ero veramente contento del gesto del mio padrone perché finalmente lo vedevo sollevato. Loro presi alla sprovvista da quella risposta tirarono fuori un coltellino e prendendo un peluche vicino a me gli tagliarono in due la pancia dicendogli che sarebbero tornati fra qualche giorno. Ero veramente spaventato e agitato quando vidi il padrone che mi si avvicinò prendendomi in braccio; mi sentivo al sicuro.

 

Come promesso tornarono qualche giorno dopo ma furono presi dalla polizia e io ne ero felice.

 

Pochi giorni dopo mentre il negozio era chiuso perché il padrone era andato dal dentista io mi sentivo molto solo quando vidi entrare la moglie del padrone. Lei infatti quasi sempre veniva a trovarlo al negozio. Ad un certo punto ci fu un botto terribile BUM!! e il negozio saltò in aria. Tutto era bruciato tranne me. Vidi la signora a terra svenuta tentai di aiutarla ma caddi dallo scaffale. Provai allora a scappare ma un dolore terribile mi fece fermar; infatti mi si erano bruciacchiate le due zampine. Fortunatamente un vigile del fuoco mi buttò sopra una coperta e riuscirono a salvare la signora. Il tempo si fermò e quando riaprii gli occhi mi ritrovai nelle braccia di Giovanni e finalmente mi sentii amato e un componente di una famiglia. Da quel momento io e Giovanni diventammo migliori amici e ogni tanto con suo papà ci scambiavamo delle occhiate di amicizia e affetto.

 

Avete capito allora da cosa deriva il mio nome? Deriva proprio da quel fracassante BUM , quel BUM che non dimenticherò per tutta la vita!!

 

salutissimi, francy

 

Francesca Foini. 1B

Cos'è successo prima?

 

Tutti i mesi degli uomini in scuro venivano in negozio e chiedevano di una certa bambola.

 

Il padrone gli consegnava  un pacchetto in cui nessono di noi giocattoli aveva mai visto una bambola.

 

Cumunque non ce ne eravamo mai preoccupati:a noi interessava solo trovare una famiglia.

 

Un giorno il padrone ha detto:"Qui non si vendono più bambole".

 

Non capii cosa rispose il signore in scuro,ma sinceramente non m'importava.

 

Un mese dopo i due signori furono arrestati.Meglio, anche se non so perchè.

 

Tutto proseguì tranquillo al negozio finchè......

 

Dallo scaffale riesco a vedere tutto il negozio:dalle bambole ai camion,dai pupazzi ai lego.

 

è una giornata tranquilla e il negozio è calmo.La porta si apre seguita dal tintinnio allegro delle campanelle che annunciano un nuovo cliente.

 

"Chissà,forse oggi trovo casa"penso.

 

Cercando di non farmi notare guardo chi è entrato.

 

"Ah,niente:è solo la signora.Chissà perchè è venuta:il padrone non c'è:è andato dal dentista!"

 

Scorgo un movimento strano vicino alla zona bambole.Quel signore era dentro già da un pò e aveva visitato tutti gli angoli del negozio.

 

Finalmente esce.Non so perchè ma non mi sento tranquillo.

 

Non passa  molto tempo e......non si capisce ciò che succede ma c'è stata un'esplosione,ne sono sicuro.

 

Ora però ci sono solo fiamme e fumo.Nessuno degli altri giocattoli si vede,ma la  signora è bloccata tra il muro e una trave infuocata.

 

"Non posso muovermi:salta la copertura.Ma non posso nemmeno

 

lasciare morire la signora.."sono combattuto tra questi due sentimenti :la salvo e non bado alle regole o resto fermo e la faccio morire?

 

"Oh,per una volta nessuno mi sgriderà."penso e mi alzo per raggiungerla.

 

Sollevo la trave con molta fatica e la  sposto.Faccio segno alla signora di venire,ma lei non si muove e mi accorgo che è svenuta.

 

"Cavolo,non ci voleva!"

 

La carico sulle spalle e respirando e vedendo a fatica la porto verso la salvezza.

 

Intravedo la porta e mi faccio coraggio:manca poco.

 

Sposto le ultime macerie ed esco."Non posso lasiarla così."penso.

 

La porto allora nel bar davanti al negozio e la adagio su una sedia.

 

Mi accascio al suolo sfinito.

 

A malapena mi rendevo conto del dolore che mi affliggeva i piedi.Li guardo e mi accorgo che sono tutti neri.

 

"Oh,perfetto!"penso e poi anche il mondo si fa nero.

 

Mi svegli su un letto candido,nella stanza di un bambino.

 

Sono ancora molto stanco e l'unica cosa che riesco a pensare è:

 

"Finalmente ho trovato la mia casa".

Ada Lucia, 1^B