mostra e relazione su visita a Risiera e Foibe

RELAZIONE GITA A TRIESTE...

 

I giorni 11 e 12 di ottobre la classe 3 A e la mia sono andate in gita a Trieste con lo scopo di conoscere cosa è successo durante il periodo della Shoah e della seconda guerra mondiale.

 

Il nostro obbiettivo era quello di approfondire questi due argomenti essendo anche nel nostro programma di storia di quest'anno. I nostri professori hanno deciso di portarci a Trieste e non a Mauthausen, com'era consuetudine fare, per dimostrarci che anche noi italiani abbiamo partecipato, che anche noi abbiamo condiviso quelle terribili azioni.

 

Purtroppo i sopravvissuti a questa tragedia stanno tutti morendo ed è per questo motivo che abbiamo fatto questa gita per capire quanto quello sterminio sia stato una cosa inumana e crudele che non dovrà mai più ripetersi, mai più ed è proprio questo il nostro compito, dei giovani: tramandare questo messaggio per evitare che possa ripetersi.

 

La gita è stata divisa così: il primo giorno siamo andati a vedere la risiera di san Sabba e le foibe di Basovizza, mentre il secondo abbiamo fatto un giro per Trieste per poi andare a vedere il castello di Miramare e il Sacrario di Redipuglia.

 

La Risiera di San Sabba in origine era uno stabilimento di raffinazione del riso costruita nel 1913. Verso la fine di ottobre del 1943 venne trasformata, dagli occupanti tedeschi, in campo di smistamento per deportazioni in Germania. Qui giungevano prigionieri sloveni, italiani, ebrei. Dopo qualche mese nella Risiera vennero costruite le celle e l'essiccatoio fu trasformato in forno crematorio. In breve tempo, i tedeschi organizzarono un  campo di sterminio. Le finestre vennero murate, tutto il complesso era già recintato. Vicino all'entrata c'era, a sinistra, un piccolo edificio  che serviva da abitazione per il comandante del lager (ora abitazione del custode); a destra un più ampio edificio a due piani per uffici ed abitazioni dei sottoufficiali. Nel cortile interno potevano accedere solo le persone più fidate. Appena dopo l'entrata si trovava la "cella della morte", che accoglieva i prigionieri portati dalle carceri e destinati al forno crematorio. Subito dopo c'erano delle piccole celle dove venivano rinchiusi i prigionieri più sospetti. Erano circa 17 celle nelle quali venivano ristretti fino a 6 prigionieri: tali celle erano riservate ai partigiani, ai politici, agli ebrei, destinati all'esecuzione a distanza di giorni. Adesso noi della risiera vediamo circa 1/3 di quella che era in origine, perchè l'altra parte venne fatta saltare in aria. Nel cortile interno, proprio di fronte alle celle, in una costruzione più piccola c'era il forno crematorio. Un canale sotterraneo univa il forno alla ciminiera dove ora sorge una spirale simbolica in metallo chiamata “pietà”.

 

Ci sono varie ipotesi su come venivano uccisi i prigionieri: monossido di carbonio, denutrizione, colpomazza, fucilazioni, percosse. Il forno crematorio e la ciminiera vennero distrutti dai nazisti nella notte tra il 28 e il 29 aprile 1945 per eliminare le prove dei loro crimini.

 

Il processo per l'uccisione di tutta quella gente si è concluso  a Trieste nel 1976.

 

Nel 1965 la Risiera di San Sabba fu dichiarata Monumento Nazionale dal Presidente della Repubblica. Nel 1975 la Risiera, divenne un Museo.
Di quell'orribile strage sono rimaste ancora la cella della morte e le microcelle.

 

La guida ci ha fatto vedere anche un filmato con testimonianze di gente sopravvissuta che raccontava la loro storia. Quella Risiera è un posto inquietante perchè solo il pensiero che lì veniva cremata gente ancora viva o uccisa a  mazzate fa venire proprio i brividi ancora oggi.

 

Dopo avere visto la risiera siamo andati a vedere la foiba di Basovizza.

 

Le foibe sono dei buchi naturali che si formano dall'erosione della roccia carsica grazie alle piogge continue.

 

La foiba di Basovizza invece è artificiale. In origine  era un profondo pozzo minerario nel territorio della frazione di Basovizza, nel comune di Trieste. Fu scavata all'inizio del XX secolo per l'estrazione del carbone e poi abbandonata. Fu poi utilizzata dai partigiani jugoslavi per l'occultamento di un numero imprecisato di cadaveri.

 

La profondità verticale della foiba  era di 256 metri, ed a -254 metri si apriva una galleria lunga 735 metri, che arrivava direttamente nel vicino villaggio di Basovizza.

 

Nel maggio 1945 venne occultato all'interno del pozzo un numero imprecisato di cadaveri di prigionieri, militari e civili trucidati dall'esercito e dai partigiani jugoslavi. Nelle foibe veniva gettata gente ancora viva con mani legate per evitare che essi riuscissero ad arrampicarsi e fuggire. Morirono circa 6.000 persone. L'ex Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro ha dichiarato il pozzo minerario, poi definito foiba, di Basovizza monumento nazionale nel 11 settembre 1992. Il 10 febbraio 2007 dopo una serie di lavori di recupero e di restauro dell'area monumentale presso la foiba di Basovizza è stato ufficialmente inaugurato il nuovo sacrario in onore dei martiri delle foibe.

 

Dopo aver fatto qualche foto e ringraziato la guida siamo andati in albergo dove ci siamo preparati per andare a mangiare ad un ristorante.

 

Dopo aver passato una notte un po’ turbolenta la mattina appena svegli insieme alla guida abbiamo fatto un giro per Trieste. La guida durante il tragitto ci spiegava un po’ la storia di Trieste e di vari monumenti che si collegavano anche con la seconda guerra mondiale.

 

Una delle caratteristiche di Trieste è quella di essere posizionata tra le colline e il mare. È veramente una città fantastica.

 

Per non perdere tempo siamo andati a mangiare i nostri panini direttamente al castello di Miramare, un meraviglioso castello a picco sul mare.

 

Il Castello di Miramare  è un palazzo costruito a Trieste  per volere di Massimiliano d'Asburgo, arciduca d'Austria e imperatore del Messico, per farne la propria dimora da condividere con la moglie Carlotta del Belgio.

 

Affacciato sul golfo di Trieste , il castello è circondato da un grande parco di circa 22 ettari caratterizzato da una grande varietà di piante, molte delle quali scelte dallo stesso arciduca durante i suoi viaggi attorno al mondo, che compì come ammiraglio della marina militare austriaca.

 

All'interno, il castello è suddiviso in numerose stanze. Il piano terra era destinato a residenza dell'Imperatore Massimiliano I e della consorte Carlotta, mentre quello superiore venne abitato da Duca Amedeo d'Aosta, che vi abitò per circa sette anni e modificò alcune stanze secondo lo stile dell'epoca.

 

La prima idea di costruire un castello sul promontorio venne a Massimiliano  nel 1855.

 

I lavori cominciarono il 1 marzo 1856.

 

Il castello doveva essere inizialmente costituito da tre piani ma Massimiliano, che pur risiedendo a Milano si recava spesso a Trieste per seguire l'andamento dei lavori, decise nel 1858 di eliminare un piano.

 

Col decadimento dalla carica di governatore del Lombardo-Veneto, nel 1859 Massimiliano si trasferì con Carlotta a Miramare. .

 

Il  14 aprile del 1864 però salpò insieme alla moglie alla volta del Messico, a bordo del Novara, la stessa nave che ne riporterà indietro la salma quattro anni più tardi. Infatti Massimiliano venne fucilato nel giugno del 1866 in Messico.

 

Carlotta cominciò a dare segni di insanità mentale e fu fatta rinchiudere. Poco dopo tornerà in Belgio. Lei però morì molto anziana, all'età di 84 anni.

 

Siamo riusciti a visitare anche l'interno del castello; sembrava di tornare indietro nel tempo e vivere durante quell'epoca.

 

Prima di partire per tornare a casa abbiamo fatto tappa anche al Sacrario di Redipuglia, un complesso gigantesco dove riposano in pace i corpi di circa 100.000 persone che hanno combattuto durante la prima guerra mondiale.

 

Il sacrario militare di Redipuglia è un cimitero militare situato a Trieste , dedicato alla memoria di oltre 100.000 soldati italiani uccisi durante la guerra . Le enormi dimensioni e l'ampia area coinvolta a parco della memoria ne fanno il più grande sacrario militare d'Italia e uno dei più grandi al mondo. Moltissimi di tutti quei soldati sono ignoti, purtroppo. È diviso in fasce, dove ognuna corrisponde ad una lettera dell'alfabeto. Tra tutti quei soldati è presente anche una donna, l'unica, che diede una mano durante la guerra come infermiera.

 

Abbiamo avuto anche l'onore di ascoltare la sinfonia “il silenzio” suonata alle 17.00 per commemorare i caduti.

 

Era proprio un monumento gigantesco. Pensare che sotto sono sepolte circa 100.00 persone rende il luogo un po’ inquietante ma allo stesso tempo provi gratitudine e riconoscenza per tutta quella povera gente che ha combattuto per difendere il nostro paese.

 

A mio parere è stata una gita molto interessante e significativa, servita sicuramente a farmi riflettere. Mi ha fatto capire a quanto può spingersi la cattiveria umana. Quello che è successo non dovrà mai più accadere, mai più dovrà morire così tanta gente innocente come fossero bestie, nullità.

 

Camminando nella risiera provavo tanta rabbia, angoscia e paura. Mi sembrava di vedere i prigionieri, mi sembrava di essere perfino io lì rinchiusa con loro, mi sembrava di sentire le loro urla, le loro preghiere i loro pianti.

 

Ed è allora che mi sono domandata perchè? Perchè è successo?

 

Purtroppo a questa domanda non si riesce a dare ancora una riposta concreta, so solo che gente come quella, che uccide a comando non dovrà mai più vedersi sulla faccia della terra perchè disumana.

 

Riguardo al secondo giorno vissuto a Trieste sono rimasta molto affascinata dal castello di Miramare, il contrasto tra il bianco del castello e il blu del mare era magnifico e spero di tornarci di nuovo a visitarlo, chissà forse con il mio ragazzo.

 

Ho imparato moltissime cose durante questa gita che mi hanno fatto riflettere, entusiasmato, altre spaventato e altre ancora affascinato, ma credo che il sentimento che prevale sia la rabbia, tanta rabbia; credo che gli argomenti trattati ci serviranno molto in futuro per evitare che un altro avvenimento simile possa ripetersi..!!    Francy Foini